Chi siamo

"Siamo una piccola Associazione di provincia, con una piccola compagnia di provincia, una compagnia non professionista, amatoriale… sì, amatoriale va bene perché il teatro lo amiamo veramente e lo sappiamo fare, soprattutto quando il teatro parla della nostra storia e della nostra terra".
MASCATEATRALE è un’associazione culturale che opera sul territorio della provincia di Cuneo dal 1995, anche se si è costituita legalmente solo dal 2006.
L’attività istituzionale dell’associazione consiste prevalentemente nella messa in scena di opere teatrali inedite, e scritte dal nostro autore Antonio Martorello, con tematiche fortemente legate al territorio.
Inediti sono anche gli spazi utilizzati, spesso le rappresentazioni vengono fatte all'aperto, in luoghi suggestivi, anche se non mancano nel repertorio della compagnia pieces che trovano il loro palco naturale proprio in teatro.
Questa scelta di staccarsi dal “teatro classico” è dovuta al tentativo di avvicinare a questa forma di espressione anche le persone che non si troverebbero a loro agio in sfarzosi teatri, né troverebbero vicino alla loro sensibilità linguaggi troppo distanti dalla quotidianità.
Queste le nostre rappresentazioni più importanti degli ultimi anni:
Il “Sudore della fronte” in memoria delle vittime della tragedia del “Molino Cordero” di Fossano. Tale rappresentazione, tra il 2008 e il 2012 ha avuto numerose repliche a Fossano, Savigliano, Saluzzo, Busca, Robilante, Boves; è stata ripresa da RAITRE e trasmessa in programmi regionali e nazionali. Un estratto è stato rappresentato a Torino il 6 Dicembre 2008 in occasione della commemorazione delle vittime della Tthyssen Krupp. È stata poi ripresa lo scorso anno, in occasione del decimo anniversario, e portata in scena, proprio sul luogo della tragedia, da nuovi attori, tra i quali molti residenti del “Santa Caterina”, storico carcere fossanese, presso il quale Antonio Martorello da molti svolge attività volontaria nel laboratorio teatrale.
“La Vija” , una pièce tra magia, masche e potere, nella cultura contadina e urbana. “Il filo di cotone” spettacolo di divulgazione sulle tematiche del commercio equo e solidale. Il progetto “Il caravanserraglio di Morfeo” spettacolo itinerante che ha Coinvolto molti comuni delle valli cuneesi tra il 2009 e il 2010. Dal 2010 e 2013 sono state presentate alcune rassegne cittadine di teatro Sociale dal titolo” Una rassegna… per non rassegnarsi”.
L’associazione da molti anni ha il progetto “Teatro a scuola” finanziato dalla Fondazione Cassa di risparmio di Fossano, eseguito dal direttore artistico, Antonio Martorello, presso le scuole elementari del territorio fossanese.
Nel 2013 lo spettacolo “Le masche” tratto dalla rassegna “Per monti e per valli” di alcuni anni addietro, portato in scena a Busca e a Fossano in cascina sacerdote. Sempre nel 2013, abbiamo portato in scena ai Portici, con la partner-ship dell’Azione Cattolica, lo spettacolo “Azzurro”, in occasione del 50° anniversario della nascita dei campi estivi di Acceglio, con replica a Villafalletto. L’associazione promuove da sempre le “Cene in Giallo”, piccole piece teatrali di un quarto d’ora, dove viene simulato un delitto a cui tutti i partecipanti divisi in gruppi dovranno trovare indizi e movente.
Nel 2014 è la volta di “Fratelli di taglia”, pièce teatrale, replicata a Fossano, Trinità, Genola, e Partinico in Sicilia; racconta l’epopea dell’Unità d’Italia in Otto diversi punti di vista, da Anita Garibaldi a Cesare Lombroso, da briganti e bersaglieri, da poeti e popolani della prima guerra di indipendenza, fino al dramma dell’emigrazione dei nostri giorni.
In questo periodo, abbiamo anche promosso vari spettacoli per i Centri Diurni di Alba, e con l’adesione al progetto “Vengo anch’io”, dedicato ai bambini portatori di handicap psico-fisici di Fossano, abbiamo nuovamente portato in scena “Per monti e per valli” a Fossano nel sotto-chiesa dello Spirito Santo.
Nel 2015 la pièce “La neve sulla panchina” per il 10° anniversario della scomparsa di Beppe Manfredi, storico e indimenticabile sindaco di Fossano. Nel 2016 con la ripresa dello spettacolo “Io vi comando” portato in scena con gli ospiti della casa circondariale S. Caterina di Fossano e alcuni attori del centro diurno Papa Giovanni, una pièce per ricordare e non dimenticare i tragici eventi scaturiti dal fascismo e dal nazismo affinché ciò non accada mai più.
Poi è la volta di un altro ritorno “La corteccia del Sicomoro”, dove troviamo il proconsole Marcello, inviato da Roma in Palestina, per investigare sull’operato di Ponzio Pilato, portato in scena nel sotto-chiesa dello Spirito Santo. Nel periodo estivo usciamo a Valdieri e nella frazione Roreto di Fossano, con “La notte di Beltane”, un allegro spettacolo tra druidi e frati, tra celti e romani, in una difficile convivenza superata con simpatia ed allegria.
In autunno Al teatro I Portici di Fossano è la volta di “Senza Rossetto”, replicato anche a Centallo, Boves e Trinità, pièce teatrale che ripercorre e celebra i tempi che hanno cambiato l’Italia, in occasione del 70° anniversario del voto alle donne.
A fine 2017 usciamo con la prima di “Raccontati la mia storia”, pièce teatrale patrocinata dalla Fondazione Rovella, dall'Università di Torino, e dall'Ordine dei Medici della Provincia di Cuneo. Lo spettacolo racconta il dramma dei malati di Alzheimer e delle difficoltà vissute da chiunque viva loro accanto. Quest’opera teatrale, come è stata definita da molti, ha avuto molte repliche, circa 25 nel 2017e 2018, di cui ben 5 a Fossano e a seguire Torino, Saluzzo, Savigliano, Dronero, Caraglio, Trinità, Cuneo, Cervere, Gallipoli(Puglia), Mondovì, Alba, Boves, Villafalletto e Caramagna.
Nel 2017 abbiamo anche prodotto “Michelangelo Merisi-La luce e la spada” all’ interno del progetto espositivo nel castello di Fossano delle repliche tecnologiche di alcune opere del Caravaggio.
"Va Tutto Bene" spettacolo offerto per combattere il fenomeno purtroppo molto frequente della violenza alle donne, rappresentato a Fossano nella Chiesa Del Gonfalone a cavallo tra Novembre e Dicembre 2018.
" l'Assedio" è uno spettacolo teatrale che è stato scritto già molto tempo fa e che tratta dell'autismo. A quel tempo l'autismo era poco conosciuto e le ipotesi, a volte terribili, sul perché della malattia si sprecavano mentre le metodologie per contrastarla erano empiriche e, a volte, inutili se non dannose. Oggi la " scrittura facilitata", che è presente nella pièce, non solo non viene più utilizzata ma viene completamente rinnegata. Ciò nonostante, "l'assedio" resta uno spettacolo attuale perché analizza il rapporto tra malato e familiari, amici, istituzioni e, soprattutto, il rapporto tra malattia e malato. Spesso la diversità è negli occhi di chi guarda e giudica.
La masca è un termine piemontese, molto diffuso nel Roero, nelle Langhe, nel Biellese e nel Canavese, nelle Valli Cuneesi la cui etimologia è incerta. Il termine sta prevalentemente ad indicare una strega o fattucchiera. La parola probabilmente trae origine dal longobardo maska, che indica l'anima di un morto (da cui anche il significato meno comune di "spirito soprannaturale"), o dall'antico provenzale mascar, borbottare, nel senso di borbottare incantesimi. Le masche sono una figura di rilievo nel folklore e nella credenza popolare piemontese, che attribuiscono ad esse facoltà sovrannaturali tramandate da madre in figlia o da nonna in nipote. Secondo la tradizione, oltre ai poteri, la masca eredita anche il Libro del Comando, un testo contenente le varie formule e incantesimi della strega. Il loro aspetto fisico, come quello delle altre streghe, era di donne anziane dall'aspetto sgradevole, ma a volte si trattava anche di donne dall'aspetto normale e talvolta di giovani attraenti, ma dotate di poteri sovrumani. Nel passato gli agricoltori e i montanari usavano attribuire ad esse la responsabilità di avvenimenti negativi o inspiegabili. Le donne accusate di essere masche venivano perseguitate e spesso processate e condannate al rogo dal tribunale dell'Inquisizione. Ancor oggi è di uso comune in Piemonte commentare scherzosamente la caduta "soprannaturale" (accidentale) di oggetti (ad esempio una forchetta che cade dalla tavola) con l'espressione "Ai sun le Masche" ("Ci sono le masche").




